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      Qualche socialista - udite! udite! - li protegge e li salva con delle fughe tutt'altro che celebri. Un insorto infuria più degli altri contro i veicoli aristocratici. Egli ne strappa il velluto e lo agita sulle teste digrignando i denti. "Del velluto!" E lo addita alla folla come una ditta di cenciauolo. Si schiantano degli altri cristalli. E la vetrina del camiciaio a sinistra. Urraaa! Gli scamiciati vi entrano calcandosi e ne escono con delle bracciate di biancheria. I capi, i creduti capi di questa processione tumultuosa, sono già in Hyde-park. Essi non partecipano delle prime vittorie degli spiantati. La folla si rimette in cammino. Sbuca da una via un signore in tuba colla signora al bracco. La tuba è un eccitante. Un pugno gliela sbatte via. Un'ondata umana schiaccia lui e lei contro il muro. Un socialista li salva. Vedo due o tre policemen che corrono dalla parte opposta per paura di incontrarci. Si va ancora. Siamo quasi in Hyde-park. La voce del saccheggio nel West-end è già in tutti i quartieri. La bottegocrazia è atterrita e maledice i policemen e la tassa enorme che paga per mantenerli. Si passano le cancellate e si sgola l'urraaaa! dal basamento della statua di Achille. La plebe fanatica di Savonarola me lo farebbe in pezzi. Egli è nudo. E il nudo, pei savonarolisti, era un corruttore sociale. La plebe d'oggi gli fa tanto di cappello. Sale Burns. Comincia. Il mio sangue è troppo agitato per starmene tranquillo ad ascoltare della prosa. Mi volto verso le masse. Il quadro dovrebbe essere immortalato dal pennello.


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I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





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