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      Dove siamo? Siamo alla stazione di Holborn Viaduct. Comperatevi, mi rispose, un biglietto in una stazione qualunque di dieci centesimi e poi andate al bar. Col vostro biglietto ferroviario vi daranno da bere anche se ubriachi. Bevete e non dimenticate il povero policeman.
      - Che cosa vi piace?
      - Il brandy.
      - Va bene. Ditemi, col biglietto si può inaffiarsi la gola a tutte le stazioni ferroviarie?
      - Senza dubbio! Voi, col biglietto, siete considerato, dalla legge, un passeggiero che ha bisogno di rifocillarsi lo stomaco o risciacquarsi la bocca con della birra o dei liquori. Così è pel viandante fuori dei margini della Londra ufficiale. Il viandante può entrare in tutte le public houses. Il padrone gli domanda: traveller (viandante)? - Sissignore. E lo lascia passare e lo sazia. Dappertutto è così. Anche nelle province. Anzi, specialmente nelle province. E una scappatoia che non lascia morire d'arsura.
      - Dunque non è che una ipocrisia!
      - Parlate sottovoce. Io rappresento la legge.
      Così è dei prestinai.
      La panizzazione è rigorosamente proibita. Perché? Non ve lo saprei dire. È un sentimento religioso o è un tributo pagato alle braccia che impastano e fabbricano il pane? Probabilmente è dell'altra ipocrisia. O come credere diversamente se poi i panattieri sono obbligati, dall'abitudine pubblica, a scaldare il forno e a rosolarvi le oche, i conigli e i tacchini della gente che ha intascato il settimanale?
      Siamo interrotti da un amico dell'agente di pubblica sicurezza.
      - Come state?
      Si stringono la mano.


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I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





Holborn Viaduct Londra