Le vie sono gremite di ubriachi. E alla domenica riesce pių facile a contare i sobri che gli altri. Tanto che io sono riuscito a credere che la ubriachezza č una protesta o un modo di protestare contro la chiusura che muta una nazione in una caserma di soldati o di costritti.
Tre e mezzo. Le vie si popolano. Gli omnibus incominciano a scaricare. I quartieri risuonano di scampanellate dei muffinmen.
I muffinmen girano per le vie col paniere sul braccio o la corba sulla testa a vendere delle rotelle piatte di pane spongoso che la poveraglia fa tostare davanti al fuoco per mangiarselo con del burro spalmato e inondato di thč.
Si sospende la noia domenicale per cinque minuti. Passano i contingenti dell'unione amalgamata dei panattieri e dei confezionieri. I loro "vogliamo" sono quattro. Sulle bandiere e le strisce colorate č il loro programma.
- Non pių schiavitų!
- Meno ore di lavoro e pių salario.
- Venite e unitevi a noi.
- Morte ai Blacklegs (ai traditori della loro classe).
Vedo una moltitudine di pale con dei motti.
Taluni hanno sulle pertiche delle micche enormi. Parecchi, negli indumenti del panattiere o dell'offelliere, sembrano cuochi.
Mi unisco ai panicuocoli e li interrogo. Sono determinati a mettersi in sciopero o ad affamare Londra il 9 novembre. Non vogliono lavorare pių di 60 ore la settimana, inclusa l'ora quotidiana pei pasti. Le ore straordinarie devono essere pagate una volta e mezzo l'ora ordinaria. Per le ore di domenica esigono il prezzo delle straordinarie. La giornata dei fornai irregolari deve salire a cinque scellini e quella dei capi a sei.
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Blacklegs Londra
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