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      Heup! Smith, appoggiato alla casa, rovescia, sulla pietra, sfuriate di whisky scozzese. Heup! Sciiiiii... Jemmy, vomita come un facchino di Billinsgate. Sbatte in mezzo alla strada un pastone di patate spumeggiante di four penny ale - la birra dei pitocchi che costa venti centesimi al recipiente di due pinte.
      Indietro. Lasciate passare la truppa delle ladies del marciapiede. Vanno via a zig-zag, ondeggiate dalla gagliardia del brandy spruzzato di porter, cantando oh what a surprise! E sussurrando un motto birbone all'uomo che corre. Sostano. Sally non ne può più. Si riempie la mano di sottane, si curva sulle coscie e piscia come una cavalla. Il policeman va altrove o le dà sulla voce. - Dovreste avere vergogna, dovreste: Polly gli risponde con un petteggiamento di bocca e Sally battendosi la chiappa: "To', questo veh!"
      Sull'angolo di Tottenham Court road, dinanzi all'Horse Shoe - un grande magazzino o meglio una grande stazione di prostitute che vanno, vengono, bevono, chiacchierano, frastuonano e ghermiscono più d'una volta l'uomo. - Lizzie precipita come un sacco di salsicce. Essa piange e vomita. Le compagne le dànno la mano. Su, Lizzie. Sta su. Ma lo stomaco è troppo pieno. Ripiega, ricade e recede trullando come una troia. Diventa roba da constabile. Il policeman che i toristi d'Italia chiamano il gentiluomo della specie, le dà quattro puntate forti di scarpa, la scuote furiosamente restando calmo e la rimette in via.
      - Andate!
      - All right, officer.
      Filando a destra fin dove la via si perde in Hamstead road, vi trovate in mezzo al naufragio sociale.


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I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





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