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      .. Permettetemi un ruzzo. Mi producono il vomito. La loro grascia è floscia, la loro pelle è lucida come il bristol del mio sourtout affezionato, il loro naso è una ditta: ne vedi disotto la gonorrea rientrata. Le loro spalle sono del bulo che attende dietro la parete dove la ganza finge di fremere nelle braccia di chi la paga. Le loro cosce sono rimpolpate, impoltronite come di gente che mangia a ufo senza dar moto alle gambe. Nel loro sguardo losco è la vigliaccheria. Sono ributtanti, sono odiosi, sono esecrabili. E tuttavia sono amati. Chi ci sa spiegare l'anomalia sociale? Chi ci sa dire come queste immigrate non sanno vivere senza questi svergognati molossi della loro borsa alle calcagna? Il poisson (mantenuto) le percuote, il poisson le svaligia, il poisson le chiazza delle sue espettorazioni, il poisson balla loro sul ventre per spremerne gli ultimi scellini, il poisson strappa loro i capezzoli e loro, le bagasce, si genuflettono a implorare di non abbandonarle! Teste calve ci sapete spiegare l'anomalia? È la donna che sopravvive alla prostituta o è la prostituta che soffoca la donna? È la nostalgia del truogolo o è invece il bisogno di sentirsi sullo stomaco chi non può farla arrossire? Sdentati della questione sociale ce lo sapete dire? E questi uomini che sfidano la pupilla dell'uomo chi sono? Sono bubboni sociali o semplici planters, semplici sfruttatori, semplici mignatte? Cervelli molli ce lo sapete dire?
      Allarghiamo di qualche passo la zona dello studio.
      È notte pesta.


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I miei dieci anni all'estero
di Paolo Valera
pagine 147

   





Permettetemi