Abbasso il re. La destituzione".
MUSSOLINI: "Non c'è grande differenza tra morte e destituzione. La destituzione è comunque la morte civile."
E la banalità dei complimenti?
Bissolati elogia il coraggio del re che aveva la carrozza chiusa. Cabrini si sdilinquisce dinanzi la regina e ne riceve una lezione
.
La donna non voleva neppure la supposizione che fosse timida o vigliacca.
III
IL CONVEGNO DI BOLOGNA
La rottura è avvenuta all'ultimo convegno di Bologna. Non si poteva continuare lo spettacolo della neutralità. I nostri alleati erano in guerra. O con loro o con i traditori. I Serrati, i Bacci, i Lazzari credevano di fare tutti assieme un Lenin. Nossignori! Benito Mussolini ha preso la ferrovia. Il giornale che gli dava cinquecento lire al mese non fu più suo. Giunto in S. Damiano corse di sopra, affagottò il materiale accumulatosi lungo la sua direzione e con una vettura filò al proprio domicilio. Giovanni Bacci non credette di averlo perduto. Egli sapeva che i suoi colleghi avevano dovuto disgustare il nuovo direttore. Agli altri, come a Claudio Treves, davano settecento lire. A Mussolini, con la scusa della povertà, avevano ridotto il mese di duecento lire. Lo raggiunse in famiglia. Gli gettò le braccia al collo e gli offerse un biglietto da mille con la promessa di un aumento. Fu tutto inutile. Il quotidiano era già nella testa dell'eresiarca. Trovò i locali in via Paolo da Cannobio. Si mise subito al lavoro di preparazione. Denari doveva averne trovati. Era la sorte di tutti i quotidiani moderni.
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