Durante la direzione Treves la tiratura dell'Avanti! oscillò sulle trentamila copie. Ho ricevuto l'Avanti! a ventottomila e duecento copie. Senza la collaborazione di Treves, l'ho portato sino alle novantaquattromila copie, cifra mai raggiunta da quando l'Avanti! esiste. Quando si vogliano stabilire dei confronti, chi deve arrossire è Palancagreca, non io: chi può menare qualche vanto sono io, non lui. Quando me ne sono andato dall'Avanti! la Direzione del Partito mi tributava con un ordine del giorno votato all'unanimità i suoi sentimenti di solidarietà, di affetto, di ammirazione per la mia opera valorosa ed efficace...
Avrei - secondo Palancagreca - voltato faccia, per salire più rapidamente. Spudorato! Salire dove? Ma non ero già abbastanza in alto? Non avevo già toccato, a ventotto anni appena, il culmine delle ambizioni che possono lusingare un uomo? Non ho io fatto gettito di tutto - stipendi, posizione, collegio - per affrontare la più violenta tempesta dell'impopolarità? Io posso profondamente disprezzare uomini come te - lercio Palancagreca -, coscienze - come te - venderecce, mistificatori - come te - che sai fare a volta a volta il riformista e il rivoluzionario, il libico e l'antilibico, il neutrale e l'interventista, il ministeriale - ributtante - a Montecitorio e il demagogo - ancor più ributtante - in piazza.
Ecce Homo!
Ecco Treves, - faccia verde da sputi e da schiaffi - coi suoi quattro numeri negativi: politicante, rosso, gobbo, e - soprattutto -
moglio!" Una palanca greca di pietà per questo "moglio" diventato improvvisamente idrofobo, da quando io lo esposi al pubblico ludibrio.
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