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      Sono le colonne della società. In un altro paese che non fosse l'Italia, l'agente assassino sarebbe subito processato e in caso di assoluzione, allontanato e ricacciato tra la folla anonima. In Italia, no. Diventa un eroe. L'opera del Governo è nefasta per due ragioni: primo, perché lascia immutate le condizioni speciali che rendono da noi così frequente l'eccidio; secondo, perché schiaffeggia il sentimento popolare che invoca e non ottiene giustizia. Quella del Governo è una seminagione di odio di classe, è una scuola di violenza. Non ce ne addoloriamo. Constatiamo. L'eco delle proteste socialiste, non è giunta attenuata o moribonda, alla Camera. Tutto un pomeriggio è stato dedicato ai massacri di Rocca Gorga. Il fatto è stato sviscerato, analizzato, tonalizzato. Non c'è stata seduta tempestosa, perché la maggioranza giolittiana non ha osato interrompere o ghignare la freddura forcaiola, l'interruzione idiota, come altre volte. Il ventre della Camera si sentiva a disagio. Ha taciuto. Il resoconto non dà che poche interruzioni dell'on. Sonnino e dell'on. Padulli. Quest'ultimo è un illustre ignoto. Dev'essere uno dei tanti crapauds du marais. Gli oratori sono stati all'altezza del loro compito. Genuzio Bentini è stato possente. Ha commosso, trascinato. Egli ci ha presentato la tragedia nella sua luce sanguigna, nei suoi elementi di umanità e di miseria. L'on. Campanozzi si è imposto alla Camera. Quest'uomo riesce a farsi ascoltare. È riuscito malgrado la marcatissima antipatia che l'on.


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Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





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