Treves, i mezzi e gli strumenti di produzione? E non siamo dinanzi a una potente usurpazione dei diritti rivoluzionari della classe?
L'on. Treves non contesta l'uso, sibbene l'abuso di iniziative violente da parte dei gruppi idealisticamente privilegiati (come i Partiti; aggiungiamo noi). E allora precisiamo: l'usurpazione manifesta sui diritti rivoluzionari della classe (diritti che la classe può e
non" può far valere) è condannabile solo nell'abuso o anche nell'uso? Ecco un dilemma elegante. Ai partiti è riservato l'uso delle iniziative pacifiche.
L'on. Treves sogna un partito di eunuchi. Siamo assai vicini al
ramo secco" bissolatiano. Mentre per noi il Partito è arbitro e responsabile delle sue iniziative. Come ha risvegliato la classe dal suo millenario silenzio, così può precederla o sostituirla nelle iniziative rivoluzionarie.
Per l'on. Treves concepire la lotta di classe come una guerra guerreggiata è
funestissimo" e non socialista. La lotta di classe dovrebbe essere per l'on. Treves una pacifica, continua contrattazione fra datori di lavoro e proletari. Non si va al socialismo attraverso a una strada irta di triboli, ma vi si scivola per un cammino di rose. Niente guerra guerreggiata! Noi siamo pacifisti!... Per l'on. Treves, che ha già oggi nella società borghese quello che forse non potrebbe avere nella società socialista, la lotta di classe concepita tragicamente, come voleva Carlo Marx, costituisce un assurdo antisocialista.
Ma il proletariato delle officine, delle miniere, dei campi ha ormai ben chiara la nozione di trovarsi in stato di guerra guerreggiata contro la società borghese.
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