disagio morale" dovunque diffuso - e dovunque sempre più acutamente avvertito - condurrà elementi disparati a una risoluzione unica e decisiva.
La Nazione insorgerà contro il tradimento e la Monarchia avrà - nelle more della neutralità - tessuto il suo lenzuolo funebre.
Eravamo dodici repubblicani a Parigi nel 1789!" - esclamava Camillo Desmoulins. - E dopo tre anni la venerabile dinastia dei Capetingi cadeva sotto la ghigliottina. I repubblicani in Italia sono pochi, quantunque siano più di "dodici", ma se la monarchia sarà ancora una volta inferiore al suo compito, un bel giorno l'Italia intera, griderà, da Milano a Palermo, una sola irresistibile parola: Repubblica!"
MussoliniXI
IL "PUTTANO"
La grande maggioranza degli uomini politici è costituita da tipi che si smontano e montano meccanicamente. In giornalismo ne abbiamo delle frotte. Nel terreno giornalistico ci si affonda. Si discende come dei palombari nel fango alla ricerca dei maîtres chanteurs. Vi si trovano delle figure che di anno in anno modificano, capovolgono e inghiottono se stesse. È forse l'atmosfera giornalistica che invita a diventare paltonieri. Gli esempi fanno scuola.
Tomaso Monicelli è di questi signori invertiti. Ha avuto momenti chiassosi. Al teatro è parso un rinnovatore. È capitombolato. Nel libro si è tramutato in editore. Ha scorticato molta gente. Ha scritto articoli spaventosi. Più di una volta ha dovuto assentarsi dall'opinione pubblica. In grammatica lo si è creduto un maestro. Ha fatto arrossire molti scrittori.
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