Il conduttore della macchina fece un breve giro e le difese escogitate da chi sa quale stratega furono tolte. Il sovrano poco dopo entrò nella reggia e l'agenzia ufficiale, verso le 9,30 del 28 ottobre 1922 candidamente pubblicava questo comunicato: "L'Agenzia Stefani è autorizzata ad annunziare che il provvedimento della proclamazione dello stato d'assedio non ha più corso"."
Così gli italiani non hanno saputo che per tre giorni, dal 28 al 30 ottobre, ossia fino alla formazione del ministero Mussolini la nazione rimase senza governo, in balia, se non d'una vera anarchia, certo d'una baraonda generale.
Riproduco il
PROCLAMA DEL QUADRUMVIRATO
29 ottobre 1922
Fascisti! Italiani!
L'ora della battaglia decisiva è suonata. Quattro anni fa, di questi giorni, l'Esercito nazionale scatenò la suprema offensiva che lo condusse alla vittoria; oggi l'esercito delle Camicie Nere, riafferma la Vittoria mutilata e, puntando disperatamente su Roma, la riconduce alla gloria del Campidoglio.
Da oggi Principi e Triari sono mobilitati. La legge marziale del Fascismo entra in pieno vigore.
Dietro ordine del Duce, i poteri militari, politici e amministrativi della Direzione del Partito, vengono riassunti da un Quadrumvirato Segreto d'Azione con mandato dittatoriale.
L'Esercito, riserva e salvaguardia suprema della Nazione, non deve partecipare alla lotta. Il Fascismo rinnova la sua altissima ammirazione all'Esercito di Vittorio Veneto. Né contro gli agenti della forza pubblica marcia il Fascismo, ma contro una classe politica di imbelli e di deficienti che in quattro lunghi anni non ha saputo dare un governo alla Nazione.
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