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      Ma è difficile trattenere le canaglie dal far male.
      I tre episodi riprovevoli sono stati questi.
      Nella provincia di Alessandria ad una maestra socialista vengono tagliati i capelli e pitturata la faccia di verde. Nella provincia di Ravenna si dà olio di ricino ed il bando a Benito Ceccarelli (una celebrità locale) e ad altri repubblicani.
      A Livorno, nell'aula di un tribunale si bastona e si strappa la barba all'on. Modigliani (deputato di tre o quattro legislature).
      Non si erano mai udite sentenze contro questi torturatori di socialisti. Stamane abbiamo letto nei giornali che tre fascisti sono stati condannati a due anni e mezzo di carcere per aver fatto trangugiare a un avversario un bicchiere da tavola colmo di olio di ricino. Ma quanti ne rimangono impuniti? Basterebbe citare il Farinacci di Cremona. La sua ferocia fa paura anche al "Duce".
      XX
     
      IL MONARCHISMO MUSSOLINIANO
     
      In politica non è un avvenimento nuovo. Abbiamo veduto Emilio Ollivier in Francia. Repubblicano e giornalista eminente, ha creduto di sedare le agitazioni antimperiali con un ministero così detto liberale, con il rispetto alle leggi. Gliene sono capitate di tutte le razze. Ha finito a Sedan con l'imperatore. Il caso Mussolini è diverso. Con la sua organizzazione fascista è andato al Quirinale e ha pronunciato la parola "maestà" come un borghese qualunque. Chi sia stato più coraggioso non so. Il sovrano o il giornalista? Certo in quel momento il sire era impopolare. La dinastia era in decadenza. Nella nazione esisteva solo come nome.


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Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





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