Che si cancelli con un colpo di spugna... elettorale tutto il nostro passato? Bestialità e follia. Il Fascismo non si getta ai piedi del re, perché il re non s'identifica con l'idea di Patria."
Con queste parole la monarchia è finita. Il re si presta sovente a fare delle cerimonie, ma si vede che è stracco, che non ha più voglia di essere sballottato da gente che gli fa da padrone o gli ingiunge dei comandi con la fraseologia eufemistica. Mussolini non avrebbe che da dare l'ordine perché il signore della reggia se ne andasse. Non è più il tempo dei re. Napoleone I ha dato l'esempio di abdicare due volte. Carlo X lo ha imitato. Luigi Filippo è scappato. Gli imperatori di questa guerra sono precipitati, tre in una volta. La famiglia imperiale di Russia è scomparsa. L'imperatore di Germania è caduto esecrato. Si è salvato prendendo moglie. L'imperatore d'Austria è andato all'inferno. Il re italiano potrebbe ritirarsi a completare i suoi studi di numismatica. Avanti, si faccia in fretta. Cominciamo ad alleggerire il regno e a dare alla nazione un bilancio libero dai pesi dei coronati e degli appannaggiati.
XXI
IL PRINCIPE DI MONTENEVOSO
Forse il torto è nostro di supporre che i poeti siano dei vivacchiatori di idealismi o superuomini diversi. Sono uomini come noi. Si danno a tutti i nostri spassi e a tutte le nostre aspirazioni. La poesia del resto è finita. La poesia del nostro tempo è vendereccia, come la prosa dei tempi pescecaneschi. Si vende tutto. Giosuè Carducci fu un eminente bevitore di vino di vasello e di bottiglia, come Stecchetti fu un ottimo bevitore di birra e di barbera.
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