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      Prese parte alla grande guerra, senza cessare la professione, affidando la direzione del Popolo d'Italia a un redattore capo. Gli č scoppiata una bomba in mano mentre faceva istruzione al suo plotone. Gli si riempė il corpo di schegge. Della guerra scrisse il diario, magnifico diario, snello, fresco, qua e lā spettacoloso. Ritornato al giornale, č apparso una specie di Kossuth, una celebritā politica. Ha organizzato un corpo incaricato della demolizione socialista. Divenuto capo del fascismo fece scalpore il suo arresto. Pare si trattasse di un nascondiglio d'armi. Il fascismo č venuto al mondo dopo Vittorio Veneto. Composto di molti partiti. Tutti giovani. Il dopo guerra č pieno di scontri sanguinosi. L'ambiente non č ancora sedato. La disunione dei socialisti rese pių forte il fascismo. Gli scioperi e i rialzi di salari contribuirono a spingere la borghesia industriale nell'orbita fascista. Siamo all'occupazione di Fiume compiuta da Gabriele D'Annunzio. Otto giorni dopo, con Nitti al potere, si sono fatti i primi arresti: Mussolini, Marinetti, Vecchi con non pochi arditi. Non faccio la storia degli ultimi avvenimenti.
      Mi limito a ricordare che alle ore 10.42 del 30 ottobre 1922 Benito Mussolini, duce del fascismo, entrava in Roma circondato da novantamila camicie nere e salutato da una pioggia di fiori e dagli evviva di una moltitudine elettrizzata dall'entusiasmo. Vi entrava "monarchizzato", chiamato dal re ad assumere la Presidenza del Consiglio parlamentare.
      Maestā, vi chiedo perdono di presentarmi ancora in camicia nera, reduce dalla battaglia fortunatamente incruenta.


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Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





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