La Ceka era una associazione tenebrosa. Gli agenti segreti di questa organizzazione erano tutte persone famose nei crimini. In apparenza non dovevano che pedinare certi uomini politici, come è stato pedinato il senatore Albertini del Corriere della Sera. Hanno aggredito Cesare Forni, alla stazione di Milano. Il Forni non è stato accoppato per miracolo. Un tempo fu lui alla testa di queste aggressioni. Diceva agli aggrediti: "Sapete chi sono? Io sono il capitano Forni". Era la Ceka che distruggeva il dissidentismo con la violenza. Il Dumini, nella Ceka, non era una volgare creatura. Occupava posti eminenti. Egli era tra gli arditi un ispettore principale e ufficiale di collegamento. Di questa setta si aspetta sempre un documento.
L'avv. Filippelli ha buttato via la fortuna che gli aveva conquistato il suo cervello lurido. Aveva un quotidiano tenuto in piedi a milioni, con quattro o cinque automobili, delle ville qua e là e dei terreni. Ha dato la preferenza alla carriera del malfattore. Gli sono state sequestrate circa centomila lire e gli è stato soppresso il giornale, che nessuno del resto avrebbe continuato a leggere, se non per tener dietro alle narrazioni personali sul Matteotti. Non si possono capire tanti delinquenti accaniti contro un uomo. Naldi, Filippelli, Dumini, Volpi, Rossi, capo della stampa ministeriale, Marinelli, segretario amministrativo dei fascisti che pagava, sovveniva e via via. Tutti i giorni i criminali aumentano. Dopo tanto parlare su Cesare Rossi e sulle sue fughe egli si è presentato a Regina Coeli innocente.
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