Vedremo. Le loro relazioni diventano sempre più intime. Il concetto di tutta questa gente altolocata è sempre quello. Impedire all'opinione pubblica che si associ agli avversari. Impedire agli avversari di ritornare, di riprendere, di divenire. Giacomo Matteotti nella mente degli assassini è stato considerato un altro Lobbia. Spaventava. Se andava alla Camera lo si sospettava con il plico. Doveva rivelare, denunciare. Lo si credeva un armadio di segreti, di documenti, di note diarizzate per i discorsi d'opposizione. Nessuno credeva, salvo certi fascisti, si fosse come ai tempi del Lobbia in una Camera di venduti e di corrotti.
I tipi loschi affondati nel sangue continuano a fare inorridire. Sono complici uomini eminenti dei Ministeri. Non sono dei Sherlock Holmes. La Ceka, se esiste, non è per moltiplicare i lettori, per circondarsi di gente. È una organizzazione di criminali politici, di squadre di banditi, di gente messasi insieme come della haute pègre moderna. È una associazione che fa rabbrividire.
Dumini che confessa lui stesso di avere avuto dodici mandati d'assassini prima si era detto commendatore. È un titolo che pare, adesso, sinonimo di ladro e di assassino. Bisogna dire che sapevano camuffarsi bene. Vivevano sontuosamente. Vestivano da signori. Se la passavano da persone che non incassano che col cheque-book. Rocambole è divenuto, davanti a questi tipi, una marionetta, un terrorista di fantasia, un giocattolo da burattinaio. In confronto, i Gasparoni dei giorni andati, erano meno spaventevoli.
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