Del giornale in cui vive ha le ambizioni. Gli scompigli dei virulenti non gli sono mai piaciuti. È uno scrittore posato. L'attacco non fa parte del suo bagaglio. Le rivelazioni lo indispongono. I morti sono per lui tutti assolti. Si chiamino Crispi, Livraghi, Bava Beccaris, Pelloux. Le rivelazioni per lui sono sinonimi di disordini. I rivelatori sono dei gazzettinanti. Roba di seconda mano. Cervelli plebei. Così in questa società della menzogna si preferisce crogiolare nel silenzio.
Graziani, il generale, passi col suo delitto soldatesco. Tanto non ci si rimedia. Chi è morto è morto. Egli ha dato prova di essere un esecutore "disciplinato". Luigi Cadorna, il generalissimo, illustrato militarmente da Barzini e gonfiato da Papini, sta diventando un venerabile del patriottismo. Pallanza gli prepara una villa per la vecchiaia. Bene! La merita. Non solo ha calunniato i combattenti, ma ha incitato alla fucilazione senza procedimenti.
COMANDO SUPREMO 26.V.916
A S. E. il Tenente Generale Lequio comm. ClementeComando Truppe - Altipiano Asiago
Mentre pel resto della fronte le truppe si comportano dovunque valorosamente, in questi giorni, per parte di alcune unità del settore di Asiago, sono accaduti invece dei fatti oltremodo vergognosi, indegni di un esercito che abbia il culto dell'onore militare.
Posizioni di capitale importanza e di facile difesa sono state cedute a pochi nemici senza alcuna resistenza.
La E. V. prenda le più energiche ed estreme misure, faccia fucilare, se occorre, immediatamente, senza alcun procedimento, i colpevoli di così enormi scandali, a qualunque grado appartengano.
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