Faccia appello altresì ai sentimenti di patriottismo e di onor militare delle truppe e dica loro che sull'altipiano di Asiago si salva l'Italia e l'onore dell'esercito. L'altipiano di Asiago, forte per buonissime posizioni già organizzate a difesa, sia mantenuto a qualunque costo. Si deve resistere o morire sul posto.
Il Capo di S. M. dell'Esercito: Cadorna
Ma andiamo avanti. Non voltiamoci più indietro. Non turbiamo l'apoteosi nazionale. I contemporanei se ne fregano. Documenti, giù dalle finestre. Al fosso! Tanto non c'è più stampa libera. Benito Mussolini vi ha rinunciato. Non si è capito perché se l'è lasciata accorciare. La stampa con lui non doveva uscire che completamente emancipata. Non doveva avere più signori che i proprietari della penna.
XXIX
LE LEGGI ECCEZIONALINON SONO PIÙ DEL NOSTRO TEMPO
DITE AL DUCECHE FRA ME E LUI
C'È DI MEZZO LO STATUTO
Neanche Bismarck, ai tempi delle leggi eccezionali, è stato accanitamente in lotta con il giornalismo del suo paese come Benito Mussolini. Avverrà quel che avverrà. Certo avverrà qualche cosa di grave. Tutte le associazioni sono sottosopra. Ogni socio si crede diminuito. È un'autorità che preme sui cervelli degli associati. Il ministro degli Interni ha messo la libertà di stampa sotto i piedi. Addio agli antenati che hanno lottato per l'emancipazione. Addio ai Fortis, ai Giarelli, ai Viollier, ai Dario Papa. Si deve ricominciare.
Un membro della stampa è andato alla direzione del Governo. Molti gli hanno battuto le mani. Alzate di testa orgogliose un po' dappertutto.
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