Più tardi le associazioni non si aspettavano certo delle gentilezze, ma neanche delle sgarbatezze. Si cadde dalle nubi. L'affare del povero Matteotti è divenuto una terribile sorpresa. Gli avversari di Mussolini erano tutti allibiti. Era stato commesso un oltraggio senza nome. Mi passavano per la mente i Gouffè, i Tropmann, i Pommarais, i vampiri più iniqui delle galere mondiali. Chi aveva potuto occuparsi della soppressione di un legislatore? Non si sapeva dove dare della testa. I delinquenti del Viminale sono divenuti a poco a poco una rivelazione raccapricciante. Il pubblico si era raggruppato a una catastrofe spaventosa. A uno a uno sono andati a Regina Coeli. Le supposizioni sono state parecchie. L'uomo era stato trafugato come un sacco di cenci. Tutti erano silenziosi. La fatalità dell'avvenimento infittiva. Gli avventurieri non si facevano vivi. Nessuno di coloro che detenevano il potere nei supremi uffici del Governo veniva sospettato. Si potevano odiare ma non inchiuderli fra i delinquenti famigerati. Pure l'indagine spingeva continuamente verso il Viminale. Fra loro si trovava una morbosa simpatia. Le supposizioni non conducevano che agli orrori. A supporlo cremato, sepolto, annegato. Siccome non si è trovato mai nulla i nemici dello scomparso hanno trovato un'accusa terribile. Hanno messo in circolazione la voce esecranda della speculazione. Si speculava sull'assassinio. Si trafficava sul morto per ammazzare il vivo. Se si fosse potuto trovare degli avvallamenti cutanei nei deputati di opposizione non si sarebbe esitato.
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