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      Glielo aveva suggerito il Lanzillo, un altro razionalista iconoclasta passato coi Rocca, cogli Orario e coi Papini alla valorizzazione del nuovissimo vangelo spiritualista. Alla Minerva, il ministro Gentile è stato un "bubbone" per la scuola italiana. Ha appestato l'aria con la sua putredine filosofica. Ha sollevato contro la sua balorda legislazione scolastica un nugolo di proteste, un vespaio di recriminazioni. Benito Mussolini ha finito per riconoscere che il gentilesimo era una gaffe, ed ha mandato l'"elefante attualista" al diavolo.
      XXXII
     
      NEL MONDO DEI RABAGAS
     
      Si risale all'Homme qui cherche della Folla. Allora Mussolini chiedeva gerlate di pietre per fracassare e infossare i Rabagas della politica.
      Da qualche tempo io cammino fra dei rottami di uomini. L'Italia è ormai un'ampia giostra per gli invertiti di tutte le fedi, di tutte le idee, di tutti i partiti. Non passa giorno senza che qualcuno abbandoni le file del sovversivismo per schierarsi in quelle della conservazione. Non passa giorno senza che qualcuno senta il bisogno di prosternarsi, di riconciliarsi, di recitare il mea culpa davanti alla borghesia guerrafondaia e borsistica. Si vive nell'atmosfera della diserzione. I traditori - mascherati sino a ieri - gettano oggi la truccatura rossa col gesto di superuomini insoddisfatti e la plebe imbestiata da undici mesi di guerra non sa gridare il conspuez! dell'esecuzione. Io mi vergogno di vivere in questa Italia di funamboli e di passivi, di giocolieri di ogni politica e di gente che li sopporta con una rassegnazione evangelicamente idiota.


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Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





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