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      E adesso che c'è alla testa della nazione un ex giornalista, anzi un giornalista che non sa rinunciare alla professione, il prefetto è quello che ci imbavaglia. Cosa assolutamente intollerabile!
      La condizione economica del paese è stata sempre più trascurata. I poveri sono rimasti poveri. Con questo di peggio: che la questione dell'abitazione è stata tutta avviata a favore del padrone di casa. I proprietari di stabili si sono tre, quattro, cinque volte arricchiti. Gli affitti sono saliti, aumentati dappertutto. La poveraglia è rimasta schiacciata. Il bottegaismo ha sentito subito la sua funzione rapace. È venuta in scena la piovra. La famiglia di due o tre o quattro lire al giorno è naufragata. È scomparsa, come è scomparsa la trattoria del viandante. La gente che non ha fatto denaro sui mercati dei residuati di guerra non ha trovato più la sua gargotte. È stata dispersa dagli aumenti. Benito Mussolini conosceva queste miserie della vita amministrata dai presidenti piemontesi Giolitti e Facta. Lui salito al potere ha voluto l'atmosfera del palazzo. La sua residenza presidenziale è al palazzo Chigi. È stata per lui una splendida vetrina. Per trovarlo si va oltre la "sala delle galere". Egli riceve nel "salone della Vittoria". Credo che non potrebbe più abitare l'edificio del bisognista. Egli è andato a Roma con l'impero romano del Gibbon. Dalla sua ascensione vive nella lussuria. Non so quante stanze appartengano al suo appartamento nel palazzo Torlonia. Va a Corte direi quasi come un sovrano.


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Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





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