Pagina (208/213)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Individui di umilissime condizioni finanziarie, i quali nel 1920 e 1921 si rivolgevano personalmente a lui chiedendo l'elemosina di poche lire per potersi sfamare, attualmente vivono a Roma in appartamenti principeschi che si pagano coi denari del popolo italiano.
      Il Sala - ex sindaco di Alessandria - è in lotta coll'ex Alto Commissario delle Ferrovie on. Torre, davanti il Tribunale di Roma, per beghe di affarismo. Accusa il Torre di essersi arricchito alle spalle del fascismo. C'è il processo. Vedremo.
      Il comm. Luigi Freddi - ex capo della stampa fascista buttato da Mussolini nell'immondezzaio dei rifiuti - è inseguito da un sottovoce scandaloso. I fratelli Forni lo rincorrono coll'aggettivazione di pederasta, attribuitagli da Cesarino Rossi. Anche il Freddi era un personaggio eminente della curée. Uno dei più giovani e dei primi arrivati. C'è un'altra bega fra i cuccagnisti della Marcia su Roma. L'ex generale della Milizia Italo Bresciani è accusato dai Fasci di Verona di essersi impegolato di porcaggini. Anche lui ha messo in giro il suo processo. Farà del chiasso.
      Benito Mussolini nel suo recente discorso non ha dimenticato di strigliare gli "affaristi" che si servono del fascismo per arraffare ed insaccocciare biglietti di grosso taglio. "Bisogna avere l'ignoranza se non il disprezzo degli affari. Bisogna proprio essere estranei agli affari. Rifiutarsi persino di sentirne parlare." Lo sbafo era diventato uno scandalo nazionale quasi quotidiano. La curée non conosceva più ritegno.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Mussolini
di Paolo Valera
pagine 213

   





Roma Sala Alessandria Alto Commissario Ferrovie Tribunale Roma Torre Freddi Mussolini Forni Cesarino Rossi Freddi Marcia Roma Milizia Italo Bresciani Fasci Verona Mussolini