Il fattaccio Matteotti ha sbalordito e turbato i partiti di tutte le nazioni. Neanche sotto la dittatura di Cromwell si era osato tanto. Sgozzare un legislatore per complotto o mandato di altolocati intorno al potere! Si finisce per credere che Mussolini sia stato sopraffatto dai suoi Giuda. Livragato dai suoi collaboratori ha perduto la verità sugli individui e la concezione di libertà che deve regolare l'andamento di una nazione civile. Ha riportato sulla scena dell'orgoglio nazionale una delle più impure e sfottute figure della nostra vita parlamentare. Mentre la Rivoluzione francese aveva snicchiato dal Pantheon Mirabeau per punirlo del suo traffico con Luigi XVI, la rivoluzione di Mussolini ha masturbato Crispi - la figura più porca e più vendereccia dei tempi di Tanlongo - con un tentativo di riabilitazione patriottica.
Molta gente non pensa che Mussolini, in mezzo a tanta oratoria fracassosa, è anche un gourmant della letteratura contemporanea e uno stilista dalla fraseologia tornita. Nessuno ha rilevato, in questi ultimi tempi di veemenza politica, che egli si è pubblicamente manifestato un adoratore manzoniano. Egli ha capito che in questa Italia di moltitudini di sgrammaticati, che incominciano col g di Lanza ed arrivano alla beozia di Farinacci, non c'era che da sostituire alla "indomabile" grammatica il metodo manzoniano del controtesto linguistico ed ha fatto regalare dalla Deputazione Provinciale di Milano ai giovanetti lombardi venticinquemila Promessi Sposi in edizione purgata.
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