Giuseppe Mazzini, mi ha detto un giorno Cipriani, è stato un vero fabbricatore di eroi. Con la sua tenacia, con la sua fede, con la sua visione di un'Italia libera ed una, con il suo genio ha dato alla nazione schiava i contingenti per redimerla.
Nel movimento della risurrezione italiana rimarranno soli Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi.
L'ambiente romagnoloe la condanna di Cipriani a 25 anni di lavori forzati
Il federalismo mi è venuto in mente tutte le volte che mi è capitato di ambientare un uomo. La popolazione di una regione differisce così tanto da quella di un altra che non si riesce a capire come possano vivere in una stessa unità nazionale. Sembrano razze disgiunte dalla conformazione fisica, dai dialetti che parlano, dalle abitudini, dai costumi, dalla politica, dalle tendenze. L'ambiente sovraneggia e plasma. È il massimo fattore degli individui. Mette nelle carni l'aria natale. Dà loro l'anima, un modo di pensare, di cucinare, di vestire, di acconciarsi. Non c'è pitocca napoletana che non circoli con una superba capigliatura gonfiata e adattata dalla pettinatrice. Il siciliano di città è sempre attillato come un signore. Gli abiti sgargianti dell'abruzzese per la gente settentrionale sono carnevaleschi. In poche parti d'Italia si mangia come in Romagna. Hanno tutti uno stomaco divoratore. Il piemontese è devoto alla monarchia. Si fa ammazzare per le strade per trattenerla in Torino. Il romagnolo di Cipriani adolescente era rivoluzionario in culla. Odiava papa e re.
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