Felix qui potuit rerum cognoscere causasVIRGILIO, Georgiche, I. II, 490.
All'illustriss. e Reverendiss. Monsignore
D. ANTONIO BERNARDO GURTLERVESCOVO DI TIENE
EConfessore di MARIA CAROLINA
Regina delle Sicilie
Pia, Felice, Augusta
Erodoto, il padre della greca istoria, ogni suo libro col nome d'una Musa consacrò, perché cosí, destando come una idea della divinità, si rendesse venerabile ed immortale. Io queste umili carte fregiando coll'autorevol vostro nome, o Signore, mi credo di assicurar loro, se non la pubblica approvazione, sicurezza almeno dagl'invidi morsi altrui.
Gli uomini grandi, e dotti, tra' quali avete luogo ben distinto, mentre serbano in petto le severe virtú, si piegano volentieri ad udire qualche soggetto scherzevole e la dilettevol poesia, ch'è stata sempre una stimabil parte dello splendido lusso delle piú felici nazioni. Questo piccol libretto, cui mi do l'onore di presentarvi, contiene alcune musicali poesie, ed un curioso argomento, che voi una volta stentaste molto a comprendere, e che suole ora esservi cagion di riso. Se avrà la fortuna di trattenervi un breve momento e di piacervi in qualche parte, io stimerò me benavventurato, ed appieno contento. Vi bacio la mano.
Di V.S. Illustriss.
Napoli a dí 7 Agosto 1787
Divotiss(imo) ed Obb(ligatissimo) Serv(itore) veroNICOLA VALLETTA
PICCOLO SCRUPOLO
Crederai forse che io abusi della piú preziosa cosa, ch'è il tempo, perché ho scarabocchiate queste carte inutilmente. Sappi però che mi è piaciuto dar corpo ad un'ombra e crear dal niente una cosa, per divertimento di una dotta brigata, che suole unirsi per le amenità letterarie in casa dell'integerrimo giudice, Marchese Villarosa.
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