Pindaro ancora(34) per la jettatura, che nasce da invidia dell'altrui felicità, scrisse:
Èchei te gòn òlbos ò meìona ftònon
(Opus enim, cioè res valde secundae, non parum invidiam habent).
Ed oltracciò i Greci adoravano Nemesi per Divinità contro alla jettatura;(35) che fu anche nel Campidoglio venerata.(36)
Or, perché i piú dotti de' Greci alla jettatura credettero, è da conghietturare giustamente che, come tutte le altre dottrine da' Caldei e dagli Egiziani, questa ancora della jettatura ad essoloro fosse dell'Oriente pervenuta. In fatti tutte le nazioni antiche ebbero i loro rimedi, e gli brevi e pentacoli contro alla jettatura.(37)
9.
VI CREDETTERO I ROMANI
Passiamo pertanto a' Romani, ch'è tardi. Essi, da ciurmaglia ch'eran prima nell'asilo di Romolo, e figli delle rapite Sabine, passarono ad esser signori dell'Orbe, e dalle case pastoreccie al fasto imperiale s'innalzarono, nelle arti di guerra e di pace celebratissimi. Come vanno le cose del mondo! I saggi romani non solo credettero alla jettatura, per costumi di tanti popoli che diedero origine a Roma;(38) ma nella loro egregia legislazione,(39) eziandio, par che quella si fosse compresa.
In quei frammenti delle Decemvirali leggi, che il tempo edace ha fatti a noi pervenire, due(40) ne ritrovo: uno contra i jettatori, che fan male alle persone ed alla vita degli uomini; un altro contro a coloro de' quali la jettatura a corrompere e rovinar le biade è diretta. La legge 14 della Tavola VII è questa: «QUEI • MALOM • CARMEN(41) • INCANTASIT(42) • MALOMA • VENENOM • FACSIT • DUITUE(43) • PARICEIDAD • ESTOD».(44) Cioè: chi superstiziose, e solenni parole, a forma di cantilene abbia contro di alcuno mormorate, e susurrate, ovvero cattivo veleno abbia preparato o dato altrui, soffra pena capitale.
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