Vi so a dire però, miei signori, che perlopiú chi la jettatura nega suol esser fral numero de' jettatori. E l'osservò ancora il mentovato Carducci:
Osservai, che chi non credeAl gran mal di jettatura,
Forse in sé la stessa vedeQualità, segni, struttura.
E chi ancor confessò altruiIl rossor, gli opprobri sui?
Faticate pertanto, anime pigre ed inerti, studiate sulla jettatura, che vi farete scoverte grandiose a benefizio dell'uomo, e delle nazioni. Se ognuno si fosse stato cosí colle mani in mano, la terra si crederebbe ancor'oggi piana piana come una tavola, il cielo solido come un cristallo, i colori un misto di lume e d'ombra; non si caminerebbe per le vie del mare da' feroci ed arditi nocchieri, non si avvicinerebbero agli occhi nostri le bellezze del cielo, non sarebbe penetrato lo sguardo umano nelle viscere della terra e nel seno della Divinità, non si sarebbe fissata la parola e 'l suo suono fugace e scorrevole sulle carte, e colle stampe: e che so io quanto ha fatto col suo ingegno quest'uomo, cui niente è impossibile quando il voglia.
Voi ve ne state trascurati e neghittosi in materia di jettatura, e poi venite a negarmela con una fronte marmorea, ed ammetterla solo negli spazi immaginari della fantasia. Del rimanente sento io intimo piacere che a' giorni nostri non solo la bassa plebe le persone malaguriose fugge, ed evita, ma credono alla jettatura puranche gravi togati, cavalieri di rango, avvocati, giurisperiti, medici valenti, mattematici sublimi, acuti filosofi, e tante a me note persone coltissime ed erudite.
| |
Carducci Divinità
|