Gloria del secol nostro, in cui il lume delle scienze e delle belle arti chiaro ed alto risplende; e non cede nemmeno in questa parte alla felice età di Augusto, quando cattivi auguri generalmente diceansi quelle che oggi chiamiam jettature. Nel vocabol si varia: la cosa è stata sempre la stessa.(108)
19.
LA JETTATURA È O PATENTE OD OCCULTA
Finora però i dotti han trattato di spiegare la jettatura ricorrendo o all'astro che dominava nella nascita del fascinante, o alla dissimilitudine del temperamento, o all'invidia dell'animo, che, slanciandosi dagli occhi, infetti l'aria e penetri in colui ch'è stato guardato(109) o finalmente a certi velenosi aliti della bocca, delle narici, e degli occhi, che contaminano e corrompono l'aria, e perciò le cose che in certa distanza incontrano. Noi vediamo d'innalzarci alcun pocolino, o signori, e discovrire col lume chiarissimo della filosofia la verità dell'esistenza della jettatura, non come quadra a' vari cervelli degli uomini, ma com'è in natura, e d'indagare le cagioni di essa.
Per la qual cosa mi viene il destro distinguere due sorti di jettatura, patente una, l'altra occulta. La patente ed indubitata jettatura è quella, della quale s'intende la causa, tuttoché talvolta s'ignori la maniera come opera; e deriva o dal colpo, e dall'impressione, che fanno gli oggetti esterni sulla fantasia, e sull'animo nostro, e sul corpo, sicché ci facciano del male e ci disturbino; ovvero da aliti ed effluvi certamente proviene. L'occulta poi è quella che non meno dell'altra esiste di certo, ma la causa s'ignora; e ad occulte qualità ed influssi generalmente si attribuisce.
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Augusto
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