Or come sulle varie fisionomie degli uomini si sono ordite delle dotte riflessioni, cosí sarebbe da desiderarsi che qualche sacro ingegno, dietro queste mie prime riflessioni (non voglio cedere il primo onore), una scienza ragionata della jettatura tessendo, scuola ne aprisse negli Stati meglio regolati, e gli uomini di tutte le condizioni a conoscer bene e fuggire i jettatori istruisse; anzi che fare de' nuovi sistemi, e rovinare l'uomo, e 'l mondo, per riformarlo.
21.
ARGOMENTO DELL'ANTIPATIA
In conseguenza della varia fisonomia umana, chi può mai porre in controversia l'antipatia e la simpatia? Ben si conosce cosí all'istante un uomo, una donna, che ci sia simpatica e geniale, o antipatica e avversa; e con ciò, che ci piaccia, o ci disturbi l'economia de' nervi e degli umori. Dunque chi ci è antipatico, perché ci cagiona infallibilmente del male, è, senz'ombra di dubbio, jettatore. Ad occulte qualità l'antipatia e la simpatia attribuivano gli antichi. Oggi si rapportano alle cause del diverso moto de' nervi e del cerebro: secondoché l'oggetto tocca cosí gli organi de' sensi di un uomo, che il moto proveniente, secondo l'abito diverso de' nervi, o, dolce ed equabile, reca nell'anima una piacevole e gioconda percezione, della quale è figlio il desiderio e l'amore; ovvero desta ne' nervi un moto irregolare ed ineguale, che ottiene dall'anima una percezione ingrata, e molesta, alla quale l'odio e l'abborrimento corrisponde.
Né solo dagli uomini l'antipatia e la simpatia si sentono; ma in tutto il sistema delle cose naturali si ravvisano manifestamente; e formano l'unità e l'ordine costante dell'universo tutto quanto è. Basterebbe osservare le corde ottave e consonanti d'un cembalo, come oscillano al toccarne una.
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