Or chi non sa quanta potenza abbia la parola di scotere il nostro interno, e la forza dell'eloquenza, che flexanima perciò si è appellata, quando desti ed agiti le passioni umane? Quante volte le vive immagini degli oratori, i traslati, la robustezza delle voci e 'l nesso loro, in una parola quell'arte stupenda, che dov'è piú meno si scerne, non altramente che la musica pasce ed alimenta lo spirito, e i bellici stromenti l'animo commuovono; quante volte, io diceva, l'eloquenza ha mossi gli eserciti a combattere valorosamente, ha rotta l'ira de' stizziti uomini, siccome M. Antonio raddolcí i rabbiosi soldati, mandati ad ucciderlo da Mario e Cinna,(132) ha persuasa la morte per evitarsi la miseria della vita, siccome fece l'oratore Egesia, ha sedati i tumulti de' popoli, ed intenerito l'animo di un giudice, costretto ad abbandonare perciò involontariamente i sacri principi del Giusto?(133) Se pendiamo da' labbri eloquenti di Vincenzo Medici sul pulpito, o da' fecondi avvocati nostri nel foro, l'animo è vinto, e ligato.
L'eloquenza desta in noi le passioni, figlie tutte dell'amor proprio, e di varia forza, secondo il dominio che hanno su de' cuori: l'amore, soave nodo de' cuori, che mitiga i mali della vita, e fa soffrire i rigori della fortuna: l'ambizione, che non mai contenta, disprezzando ancora la gloria, la brama: la gelosia, che rende piú forti le catene d'amore, mentre dovrebbe romperle; il mal della quale per gli stessi rimedi si accresce: la malinconia, che scema il vigor dello spirito, fa diventar gli uomini eunuchi, come disse un antico, e li fa affligger del bene, e del male, siccome gl'infermi non possono né i buoni, né i cattivi alimenti soffrire: la compassione, ch'è la piú bella passione, ove non si estenda su i delinquenti: il timore, che ci fa provar le disgrazie nel prevederle: l'odio, che avvelena i piú belli momenti della vita: l'invidia, sua sorella; e tante altre passioni, ch'io mi rimango di rivangare.
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