Dovrà forse piacere qui un paragone degli effluvi delle piante stesse, fralle quali pure regna la simpatia ed antipatia. Gravi filosofi han mostrato che tra alcune piante di natura diversa, passi scambievole amicizia o nimicizia, cioè simpatia o antipatia; per cui trovandosi una presso l'altra, amendue o germoglino per amor piú vegete e vigorose, o per l'inimicizia languide e snervate addivengano. Cosí fral rosmarino e l'alloro, tra questo e la vite, tra la vite ed il cavolo, tra questo e l'olivo, e tra l'ulivo e la querce, sia tale antipatia, che a poco a poco l'una accanto all'altra langue, e viene meno. Per l'opposto il fico presso alla ruta, la vite a piè del pioppo, con felicità e gioia maggiore, pel vicendevole amore germogliano.(143)
Volendo di questo arcano, per l'avanti non inteso, rintracciar la causa Bacone da Verulamio, Cancelliere d'Inghilterra, delle scienze ottimo restauratore,(144) afferma che ciò derivi o da che le piante che si nudriscono della stessa sorta di sugo, si dividono il nutrimento, onde languiscono, quasi fameliche il nutrimento rubandosi, obest vicinia, altera alteram fraudante, o da sugo d'indole diversa, onde crescono a perfezione. Pur questo non è verisimile, perché i vegetabili della medesima natura, che in conseguenza debbonsi nudrire del sugo dell'indole stessa, dovrebbero per mortale inimicizia infievolirsi e languire; ch'è cosa contraria all'osservazione: perciocché le spesse querce nelle selve par che a gara si adornino nella primavera di nuove, verdeggianti fronde e ne' campi biondeggino lietamente nel principio dell'estate le spighe mature.
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Bacone Verulamio Cancelliere Inghilterra
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