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      Ed oh fossi io l'eruditissimo nostro Botanico, Domenico Cirillo! Che non saprei dire per mostrare ancora la jettatura fralle piante, e frall'erbe? Basto almeno a riflettere, o miei signori, che vi sono benissimo gli effluvi maligni fralle piante; e che gli aliti di esse, svolazzando, incontrano la superficie della terra, e s'uniscono e s'adattano a quelle parti d'essa, che maggiormente sono loro confacevoli: onde posso conchiudere innumerabili meraviglie nel vegetabile regno, che sorprendono la fantasia, dagli aliti doversi ripetere.
      Ma gli aliti e l'esalazioni, come sono delle piante, sono ancora dell'uomo; ed all'altr'uomo attaccandosi, possono nuocere o giovare, secondo la conformità o la dissimilitudine. Che sebbene sien gli uomini tutti di due sostanze composti, gli umori però, la tessitura de' nervi, le qualità del corpo, variano all'infinito:(147) e ciascuno ha d'intorno a sé un'atmosfera di effluvi diversa. Il corpo umano dà e riceve il bene, il male.
     
     
      28.
      E DA' BRUTI ANIMALI
     
      Lo stesso è ne' bruti. In Egitto il Basilisco per gli aliti suoi velenosi reca danno.(148) È notissimo ancora il fascino del rospo, che, vedendo l'usignuolo, a sé cogli occhi lo tira e lo divora.(149)
      Che diremo de' nuotanti? Vi ha lo scorpio colle punte aspre, e villane;(150) la tragina, che ha spina mortale; e la torpedine, che produce stupore e dolore nella mano di colui che la tocca.(151) Di passaggio osservo qui che dalla seppia astuta, che sparge il nero veleno all'ingordo lancioniere,(152) è in Napoli nato l'adagio, jettare lo nigro de la seccia, che alla jettatura degli uomini in senso traslato suole adattarsi.


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Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura
di Nicola Valletta
pagine 88

   





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