6 de imaginat., Marsil. Ficin., Theol. Platon. XIII, I; Pomponat., de incant. cap. 4; Cornel. Agripp., de occul. Philosoph., I 65. Altri non pel mero imperio dell'immaginazione, ma per emissione di cattivi spiriti nelle cose esterne, che l'infettino della lor maligna qualità; Galen., lib. 7, de plac., e 10, de usu part.; Plato in Timaeo; S. Tom., contra Gent., III 103; o di certi raggi: Alkindus, lib. de imaginib.: vale a dire di spiriti e raggi espulsi per forza della fantasia. E chiamato altri, con quasi simile idea, fascino fisico, naturale, quando l'anima di alcuno fortemente affetta, fa impressione di nocumento: perché dal cuor commosso viene un veleno agli occhi, e le sue parti sottili infettano l'aria ambiente: Heliodor, in Histor. Æthiop.; Torreblanc, de mag., d. loc.
(110) Vedi La connoissance de l'homme moral par quelle de l'homme physique; e Gio. Battist. Porta, della fisonom.
(111) Gli antichi autori Greci e latini la posero cosí per certa, che credettero inutile farne le pruove, e le osservazioni. Si sa, che corpus homini tegit, et detegit: e dippiú in facie legitur homo. Vi furono tre Memorie nell'Accademia Reale delle scienze, e belle lettere di Prussia, per provare che questa scienza, sia chimerica, ed imaginaria, sia reale, riuscisse molto nocevole, e perniciosa. Ma furono esse da' dotti ben confutate. La sperienza, e la riflessione su di ciò, che proviamo tuttogiorno, o vediamo che provan gli altri, ci convincerà ancora che Mr. de Buffon non ha molto riflettuto, quando ha detto nel suo discorso sull'uomo, che non han fondamento i detti de' fisonomisti, e le osservazioni metoposcopiche.
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