8. Idee politiche e religiose affini tra i «Fedeli d'Amore»
Un fatto di enorme importanza e che non è stato mai messo bene in luce è questo. Tutti questi «Fedeli d'Amore» i quali secondo la critica tradizionale avrebbero dovuto avere in comune soltanto la sorte amorosa di amare una donna mal definita e inafferrabile e di angelicarla, hanno o comuni o vicinissime tra loro anche le idee politiche o le tendenze religiose.
Questi «Fedeli d'Amore» sono tutti, si può dire, o ghibellini o ghibellineggianti o, se anche viventi in ambiente guelfo, sono per lo meno nettamente avversi alla Chiesa corrotta di Roma o d'Avignone.
Da Federico II e dalla sua corte fieramente ghibellina l'uso di scrivere parole d'amore per rima passa a Bologna sotto la guida del Guinizelli ghibellino fierissimo; arriva a Firenze presso un gruppo di poeti che vivono in ambiente guelfo, ma che passano quasi tutti alla parte Bianca(41) e finiscono più o meno apertamente ghibellini.
Il fatto è tanto più notevole in quanto un fenomeno affine è stato notato presso i trovatori di Provenza; di questi, quelli favorevoli al Papa usavano sempre una maniera di poetare semplice e chiara, erano sospetti di eresia e antipapali quelli che usavano il «trobar cluz» e le «caras rimas» oscure. Ora tra i Guelfi vi erano pure molti uomini dotti e capacissimi di dire per rima e cortesi e gentili uomini, ed è da credere che si saranno innamorati come i ghibellini. Ma perché tutte le poesie oscure dei «Fedeli d'Amore» sorgono in ambiente ghibellino e antipapale(42)?
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