Ma del resto anche Dante nella Vita Nuova, non aveva a un certo punto chiaramente lasciato intendere che Beatrice era amata non soltanto da lui, ma da tutti quelli che la conoscevano e non per gonfia rettorica da innamorato? Si rilegga il passo che precede e segue il sonetto: Ne li occhi porta la mia donna Amore. Dante scrive: «Vennemi volontade di dire anche, in loda di questa gentilissima, parole, per le quali io mostrasse come per lei si sveglia questo Amore, come non solamente si sveglia là ove dorme, ma là ove non è in potenzia, ella, mirabilemente operando, lo fa venire(69)». L'uso del presente indica evidentemente un fatto continuato e non riguarda lo svegliarsi dell'amore in Dante solo, ma lo svegliarsi dell'amore in chiunque la guarda, cosa che del resto è ripetuta nel breve commento al sonetto: «Dico come reduce in atto Amore ne li cuori di tutti coloro cui vede... dico quello che poi virtuosamente adopera ne' loro cuori». E la aperta dichiarazione del fatto che essa innamora tutti, gittata, sotto l'apparenza di una gonfiatura entusiastica, in mezzo a un libro nel quale si doveva fingere di parlare di un amore personale.
5. Le stranissime «donne» che accompagnano «Madonna»
Altro stranissimo fatto che accade a questi «Fedeli d'Amore», ma non in genere agli innamorati, è di avere come confidenti e intermediarie nel loro amore certe numerose, incompresibili, e molto indefinite «donne», alle quali il poeta si rivolge e si raccomanda nelle circostanze più varie e le quali prendono lume e splendore da quella tale «donna sovrana».
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