Lasceremo ai critici «positivi» di cavarsela, al solito, dicendo che «era una moda», «una bizzarra moda del tempo!»
III. L'ipotesi del gergonella poesia d'amore
e la sua verosimiglianza
Ho enumerato e illustrato assai brevemente un certo numero di fatti, che restano molto strani e addirittura inesplicabili se si supponga che questa poesia d'amore sia veramente poesia d'amore per delle donne reali più o meno angelicate, e che invece diventano chiari e spiegabilissimi se si supponga che questa poesia contenga un gergo convenzionale ed esprima pensieri e sentimenti riguardanti l'amore per la Sapienza mistica e la vita iniziatica di una setta. Con questa ipotesi e soltanto con questa ipotesi, diventano pienamente comprensibili:
1. Lo stretto rapporto personale di questi poeti che fanno all'amore, si può dire, tutti insieme.
2. La voluta e irragionevole oscurità e artificiosità di un gran numero delle loro poesie che, se fossero veramente d'amore, non avrebbero nessuna ragione d'essere oscure.
3. L'esistenza innegabile in alcune delle loro poesie di un gergo convenzionale che si estende evidentemente anche sotto a quelle più chiare e che è puerile affermare sia un gergo «puramente letterario», specie quando si debba confessare di non averlo ancora interpretato.
4. La dichiarazione di Dante che la poesia volgare trattando di materia d'amore ha però un verace intendimento.
5. I rapporti evidentemente gerarchici che si rivelano fra questi «Fedeli d'Amore» e l'ingerenza che ciascuno ha nell'amore dell'altro, assurda nell'ambiente del vero amore.
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Sapienza Dante Amore
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