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      6. L'affinità evidente delle idee e delle tendenze politiche e religiose tra questi «Fedeli d'Amore» (in contrasto col fatto che altrove gli innamorati appartengono a tutti i partiti) e la stretta unione di essi.
      7. Quel «misterioso» amalgamarsi dell'amore con l'idea morale e con l'idea religiosa e talora politica che evidentemente vengono a far tutt'uno.
      Inoltre abbiamo visto che soltanto con l'ipotesi che la donna di questi poeti sia la mistica Sapienza (o, per traslato, la setta che la coltiva) si spiegano gli stranissimi caratteri di questa donna.
      1. Soltanto con questa ipotesi diventa comprensibile che per tanto tempo questi poeti abbiano potuto cantare delle donne assolutamente prive di ogni carattere personale, senza nessuna fisionomia propria, delle donne che le ricerche storiche non sono riuscite mai ad afferrare come reali, quantunque qualcuno si sia illuso di afferrare la realtà storica di una di esse (Beatrice) fondandosi proprio sulle testimonianze artefatte che venivano dalla setta.
      2. Si spiega lo stranissimo carattere di queste donne le quali sono tutte (contrariamente a ogni verosimiglianza realistica) sapientissime, e si spiega come due di queste donne contemporaneamente ci si presentino a un certo punto come chiara personificazione della Sapienza e cioè l'Intelligenza di Dino Compagni e la Beatrice di Dante, e come la donna del Guinizelli appaia artificiosamente assimilata alla Intelligenza de lo cielo e l'amore del quale parla il Cavalcanti sia rivelato come Intelligenza attiva che prende loco nell'intelletto possibile, cioè Sapienza.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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