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      E non si meravigli il lettore se io aggiungo questo strano paradosso: che quando noi avremo dimostrato che questa lirica è scritta in gergo, la ritroveremo qualche volta più bella e più spontanea. Proprio così! Perché allora andremo a toccare la vera emozione che l'ha suscitata e non quella scorza di parole convenzionali della quale si è coperta, e vedremo che molte volte, come nelle Pietrose di Dante, l'espressione del sentimento è perfetta se si badi al sentimento vero e profondo (mistico), imperfettissima e talvolta strampalata solo se ci si tenga alla terminologia erotica artificiosamente sovrapposta.
      3. Pensieri limpidi, pensieri oscuri,
      pensieri assurdi nella poesia d'amoreUn indizio potentissimo dell'esistenza di questo gergo risulta per me da una specie di statistica che io ho fatto delle espressioni più o meno felici, più o meno limpide di pensieri che ci offre questa poesia d'amore. Forse il dieci per cento sono pensieri d'amore limpidi, chiari, ben espressi, ma che con la massima facilità, come vedremo, si traducono in pensieri mistici. Esempio:
      Ne li occhi porta la mia donna Amore,
      per che si fa gentil ciò ch'ella mira.(86)
      Parole graziose e ben composte per esprimere l'effetto dello sguardo di una donna gentile, ma perfettamente a posto se debbano esprimere invece la virtù della Sapienza santa che ingentilisce i cuori di tutti coloro ai quali essa giunge.
      Dopo questi v'è un'altra classe di pensieri che sono limpidi e profondi nel senso mistico ma alquanto forzati, arbitrari, oscuri, illegittimi nel senso letterale.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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