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      Esempio:
      Al cor gentil ripara sempre Amore.(87)
      oppure:
      Amore e 'l cor gentil sono una cosa.(88)
      Nel senso letterale queste parole dicono cosa non esatta, non limpida, perché tutti sappiamo che un cuore può essere gentilissimo anche prima di essere innamorato. C'è qui dunque evidentemente una forzatura dell'idea. Invece nel senso mistico il pensiero è bellissimo e profondo. L'anima gentile cioè l'anima appena è fatta pura è di necessità presa dall'amore per la Sapienza santa, e la Sapienza santa non può essere amata dall'anima se non in quanto è pura. È un altissimo pensiero di S. Agostino e che risuona in tutta la mistica di tutti i tempi come eco della parola del Vangelo: «Beati i puri di cuore perché vedranno Iddio».
      Un altro esempio di questi pensieri significanti e profondi secondo il gergo mistico, goffi o strani nel senso letterale. Nel sonetto del quale ho parlato sopra: Ne li occhi porta la mia donna Amore, c'è una frase che ha fatto scervellare i critici realistici:
      Ogne dolcezza, ogne pensero umilenasce nel core a chi parlar la sente,
      ond'è laudato chi prima la vide.(89)
      I critici realistici a chiedersi: chi è questo laudato? La madre di Beatrice? La levatrice? Quello che dice per primo: Eccola! quando appare per la strada, e tutti gli altri dopo gli dicono: Bravo? Tutte spiegazioni goffe e che soprattutto non spiegano perché costui sia laudato in quanto le parole di Beatrice suscitano dolcezza e pensieri umili in chi l'ascolta.
      Passiamo invece al significato segreto: Beatrice è la Sapienza santa.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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