2. Una tradizione mistico-platonica la cui espressione si trova sia nello gnosticismo sia nei libri mistico-platonici della Sapienza e del Cantico dei Cantici (i libri pseudo salomonici della Bibbia), la quale da secoli e secoli aveva rappresentato la Sapienza che vede Iddio come una donna amata, donna che la tradizione ortodossa, in perfetta logica, interpretava poi come la Sapienza della Chiesa stessa in quanto della Sapienza che vede Iddio (Rivelazione) essa si sentiva depositaria.
3. La tradizione del misticismo cattolico ortodosso che, specie con S. Agostino, Riccardo da S. Vittore e altri, aveva raffigurato in una determinata donna della Scrittura e precisamente in Rachele (la vicina e compagna di Beatrice!) la virtł della vita contemplativa, ossia la Sapienza santa oggetto dell'amore di Giacobbe e, secondo Agostino, mčta e sospiro di «ogni piamente studioso».
4. Quella tradizione sia ortodossa che eterodossa, la quale dichiarava la Chiesa di Roma corrotta dai beni mondani, tradizione che, quando si manteneva nei limiti pił ortodossi, si contentava di riformare lo spirito e i costumi della Chiesa mondana (movimento francescano ortodosso), quando si spingeva a maggiori ardimenti (Catari, Valdesi, movimento francescano eterodosso), dichiarava addirittura la parola della Chiesa corrotta per la corruzione morale della Chiesa stessa e rifiutava a essa l'obbedienza appellandosi alla Veritą o Sapienza incorruttibile rivelata un giorno alla Chiesa, ma della quale questa nella sua manifestazione carnale non era pił la vera e degna espressione.
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