Il Perez dunque pose e dimostrò la tesi che la Beatrice della «Vita Nuova» si identifica con l'Intelligenza attiva o Sapienza. Egli errò, a mio parere, arrestandosi a questa identificazione e non si avvide che gli argomenti che valevano per Beatrice valevano perfettamente per le altre donne dei «Fedeli d'Amore» somigliantissime a Beatrice in tutto e per tutto e che, come Vanna di Guido Cavalcanti, passeggiavano con lei ed erano della stessa natura. Ma vediamo un poco che cosa sia questa Intelligenza attiva e quando, dove e come prese figura di donna.
Partendo dal concetto platonico che le idee hanno una loro realtà separata dagli oggetti e separata dall'intelletto, Aristotele e i Peripatetici si posero il problema del come l'intelletto possa attingere le idee, reali, immutabili, le quali non cadono sotto i sensi. Aristotele stesso aveva pensato nell'intelletto un principio che fosse quasi recipiente e specchio delle idee universali, che avesse cioè la possibilità di intendere queste idee, di rispecchiarle, di pensarle. Egli disse che la natura di questo principio è appunto di essere possibile(91). Di qui derivò, specie attraverso le scuole alessandrine e arabiche, la designazione di intelletto possibile data al principio intellettuale in quanto ha la possibilità di rispecchiare le idee universali scevre da ogni mistura di particolare e concreto(92).
Ma già Aristotele aveva accennato al fatto che, se l'intelletto possibile rispecchia le idee a quel modo che l'occhio vede le cose, a quel modo che lo specchio riflette le immagini, deve esistere un principio attivo che stia all'intelletto possibile come la luce sta all'occhio o allo specchio, un principio per il quale cioè la semplice possibilità di conoscere, che costituisce l'intelletto possibile, venga in atto.
| |
Perez Beatrice Intelligenza Sapienza Beatrice Amore Beatrice Vanna Guido Cavalcanti Intelligenza Aristotele Peripatetici Aristotele
|