E quando troviamo tutte quelle donne sapienti e la Beatrice che sta alla fontana d'insegnamento, dobbiamo credere di avere davanti questa o quella femmina o non piuttosto sempre e soltanto l'amorosa Madonna Intelligenza?
2. La mistica «Sapienza» pensata come donnanel neoplatonismo e nello gnosticismo
Abbiamo visto come gią nella rigida linea filosofica l'Intelligenza attiva sia stata assai prima di Dante e intorno a Dante pensata come donna, sia stato pensato come amore il congiungimento dell'intelletto possibile con tale Intelligenza attiva e come la poesia del dolce stil novo porti indubitabili segni del fatto che l'amore che essa cantava era, almeno qualche volta, proprio questa specie di amore intellettuale.
Ma fuori della corrente pił rigidamente filosofica, nel campo mistico-religioso, la dottrina dell'Intelligenza pura e della Sapienza santa aveva avuto gią larghissimo sviluppo e anche in questo campo essa si era gią da secoli e secoli impersonata in una donna. Tra gli ebrei ellenizzanti fortemente influenzati da Platone e dai platonici, si era naturalmente diffusa la concezione di una divina Sapienza legame tra Dio e l'uomo, essere separato, come tutte le idee di Platone, sostanza pura e santissima, divino pensiero attraverso il quale Dio aveva creato tutte le cose e per un raggio del quale soltanto si poteva giungere a Dio.
Conosciamo questa divina Sapienza in tutte le sue diverse manifestazioni. Nella tradizione neoplatonica essa divenne il Logos, ipostasi del divino pensiero che si preparava a divenire nel pensiero cristiano la seconda Persona della Trinitą, dopo che il quarto Vangelo lo aveva identificato col Cristo, affermando che nel Cristo il Logos si era fatto carne.
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