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      Per l'angoscia del cor noto è l'amante,
      né v'è dolor come il dolor del core;
      fra tutte infermità va manifestainfermità d'amor. . . . . . .
      Per quanto dell'amor spiegando dica
      . . . . . . . . . . . . . . .
      in dir di lui(159) l'ingegnotristo è giumento che nel fango cade,
      ché amor soltanto può formar parolae di se stesso e dell'amante.(160)
      Io sono sicuro che se dicessi questi versi che seguono o altri simili a un qualunque giovane educato alla nostra scuola, mi direbbe che i pensieri, se non i versi, sono di un qualche poeta d'amore del trecento e che in essi si parla come in tutti gli altri consimili versi dell'amore per questa o quella femmina vera.
      E non poss'io da te disciormi e porrea mie cure il pensiero;
      come farfalla al cero,
      aleggio a te d'intorno e arder mi sento.
      Che se t'è dato di cercarmi il core,
      ora il cerca, suvvia!
      Se no, avverrà che priatu cerchi molto e più non mi ritrovi.
      Sì conformato non son'io che pagofacciami un solo sguardo.
      . . . . . . . . . . . . . .
      Se tu mi getti cento volte al fuocoe fuori indi mi togli,
      non fia che oro ne cogli;
      quel di prima, son io, benché distrutto...
      Questa è semplicemente la traduzione fatta dal Pizzi di una ghazela di Saadi (1184-1291) che porta per titolo L'amore divino(161)!
      2. L'influenza del misticismo orientale sullo spirito dell'Occidente
      Non basterebbero questi fatti per richiamare chi ha spirito serio e obiettivo al dubbio che l'interpretazione realistica della nostra poesia d'amore non debba essere interamente riveduta?


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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