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      L'Evangiele, carama, ch'io le porto in seno,
      la lo mostero presile, non ci era lo patrino;
      sovr' esto libro jiuroti, mai non ti vengno meno(172)
      E ci vien fatto di ripensare al vecchio rito dei Catari che davvero portavano l'Evangelo in seno, nel cuore, e per il quale il segreto congiungimento del fedele con la vera Chiesa in odio alla Chiesa corrotta si faceva con l'imposizione sul capo del Vangelo di S. Giovanni.
      Ma per quanto l'idea del Rossetti ci lasci pensosi, bisogna confessare che qui siamo ancora nel campo delle supposizioni. Si tratta di una composizione originalissima che sta quasi a sé senza altre analoghe che ci possano servire di controllo. Certo è però che in tutto il resto della poesia siciliana si muovono soltanto pochissimi motivi e tutti assai facilmente riducibili a motivi mistici e settari. Questi motivi sono: proteste di fedeltà alla donna per la vita e per la morte, che possono benissimo essere proteste di fedeltà alla setta. Dolore per la lontananza della donna e desiderio di ritrovarsi con essa, che può perfettamente riferirsi alla setta.
      Lode di madonna e specialmente della sua dottrina e della sua conoscenza e del suo insegnamento, che molto bene si conviene alla setta che dà la vera Sapienza e molto male alla donna. Proteste di morire, previsioni di morte, desiderio, di morte, accettazione della morte per amore di Madonna, che possono avere perfettamente e con assai verosimiglianza, senso mistico.
      Espressione del dolore per dover amare in segreto e non poter esprimere il proprio sentimento, che può avere assunto benissimo un significato settario.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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