) come vestito di un colore nuovo e porgeva il saluto.
Possiamo indovinare che questo colore nuovo era il bianco, perché Dante ci dice nella Vita Nuova di aver visto da prima Beatrice vestita di sanguigno, ma il giorno del saluto era vestita di bianco. Lapo Gianni sembra si lasci sfuggire inavvedutamente un nesso di causa e di effetto tra l'abito di Madonna e il saluto (nesso che nel senso letterale non esiste), dicendo che ogni gentil cuore (si noti, non il poeta soltanto) fu salutato perché Madonna aveva preso un nuovo manto:
che 'l giorno amanto prese novamenteond'ogni gentil cor fu salutato.
Il poeta venuto da lontano per questa cerimonia ha provato proprio gli stessi effetti (di mistica commozione) che provava Dante al saluto, si è afforzato per non cadere e naturalmente si è rinnovata in lui la mistica morte perché al saluto «il cor divenne morto che era vivo».
Il poeta non ha visto né occhi, né bocca della donna, ha visto (penetrato) lo intelletto di questa mistica essenza:
Siccome i Magi a guida de stellagirono inver le parti d'Orïente
per adorar lo Signor ch'era nato,(296)
così mi guidò Amore a veder quellache 'l giorno amanto prese novamente,
ond'ogni gentil cor fu salutato.
I' dico ch'i' fu poco dimorato,
ch'Amor mi confortava: non temere,
guarda com'Ella vien umile e piana!
Quando mirai un po' m'era lontana;
allora m'afforzai per non cadere;
il cor divenne morto ch'era vivo.
Io vidi lo 'ntelletto su' giulivoquando mi porse il salutorio sivo(297).
Accanto a questo sonetto bisogna metterne un altro di Dante che («per caso» direbbero i critici «positivi») ricorda esso pure una solennità, una riunione di «donne» (gli adepti) e Amore in mezzo ad esse e tra loro la Donna che dona salute a chi ne è degno, cioè a ogni cuor gentile.
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