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      «Verde», «verdura». La setta e ciò che riguarda la setta in contrapposizione a tutto ciò che le è contrario e che è detto «scuro». Cino chiede a Dante come in questo triste tempo contrario ad Amore «si dee mutar lo scuro in verde». Dalla verdura nasce naturalmente la rosa. E un ignoto, forse il Cavalcanti, promettendo l'avvento vicino del trionfo della Sapienza santa dice:
      Perch'ogni giorno vien dritta stagioneda coglier quella rosa di verdura.(341)
      Il Cavalcanti stesso dice alla sua «Rosa»:
      Fresca rosa novella,
      piacente primavera,
      per prata e per riveragaiamente cantando
      vostro fin pregio mando a la verdura.(342)
      Parole che, interpretate nel senso letterale, sono piuttosto strane, ché il poeta avrebbe raccontato i pregi della sua donna all'erba e agli alberi, e interpretate invece nel senso profondo sono molto significanti, perché egli esaltava appunto la santa Sapienza presso i suoi fedeli, ripeteva insomma: «Donne e donzelle amorose con vui, che non è cosa da parlarne altrui».
      4. Le parole occasionali e le incerteOltre a queste parole che costituiscono le chiavi fondamentali del gergo e sono le più usitate, ve ne sono altre di meno diffuso e meno certo significato segreto, alle quali accennerò volta per volta e che esigono comunque un più attento e più diffuso esame di quanto non abbia potuto compiere finora. Ho già detto che io escludo dalle parole di gergo la parola «Pietà» alla quale il Rossetti dette tanta importanza ritenendo che significasse convenzionalmente la «Chiesa odiata».


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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