».
E ciò quantunque la pola e la pinta non fossero parole usitate nel gergo(351). Altre parole vi sono che non si possono dire propriamente del gergo in quanto conservano nel pensiero del poeta un significato molto analogo al loro significato comune, ma con una speciale accezione, così per esempio le parole «savio», «savia gente» che conservano il loro significato, ma bisogna sentirle come contrapposte a «folle» che vuol dire estraneo o contrario alla setta, altre di ovvio senso come uccelli per adepti, e simili.
VIII. Il dolce stil novo.
Saggio di poesie tradotte dal gergo
Bel Tappeto alcun celonemise fuor li drappi ROTTI
ovra è questa d'uomin doctise nel tempo e luogo non è.
F. da Barberino
Ecco ora un saggio di poesie del dolce stil novo o di poeti vicini a esso(352) tradotte nel loro significato reale. Ne scelgo alcune tra le più oscure, altre tra le più chiare per mostrare come la differenza tra le une e le altre sia, come ho già detto, questa sola: che nelle poesie chiare il poeta è riuscito a dare anche al suo pensiero esteriore una continuità logica e una certa coerenza e talora una grazia artistica, mentre nelle poesie più oscure non è riuscito a esprimersi con questa logica e con questa grazia. Nelle prime è riuscito a far camminare parallelamente il pensiero segreto e il pensiero apparente, nelle seconde il pensiero apparente è risultato confuso e artefatto o insulso o ha lasciato qualche squarcio di illogicità. E non esito a dire che abbastanza insulso esso risulta in una grandissima parte delle poesie di questi poeti, quantunque quel pubblico che conosce dalle antologie soltanto le poche poesie belle (cioè ben riuscite anche nel senso letterale), possa avere un'impressione del tutto diversa.
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Tappeto Barberino
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