Fiede lo sole il fango, tuttaviavile riman, ne 'l sol perde calore:
dice huom altier, gentil per schiatta sia,
lui sembra il fango, il sol gentil valore.
Che non de dare huom feche gentilezza sia fuor di coraggio
in dignità di re,
s'egli ha ricchezza et non ha gentil core:
com'acqua porta il raggioe 'l ciel ritien le stelle et lo splendore.
Stanza quinta.
L'Intelligenza che governa il cielo riceve luce immediata dal creatore, sicché essa risplende di lui più di quanto ai nostri occhi non risplenda il sole. Essa comprende Iddio oltre i limiti del cielo nei quali si manifesta a noi. Il cielo in tutto ciò che vuole segue la norma della divina Sapienza e con ciò segue Iddio. Allo stesso modo la bella Donna mia (in quanto essa non è altro che la divina Intelligenza manifestata a noi) dovrebbe essere la norma di tutti noi, perché essa ci mostra con i suoi occhi la sua immediata e assoluta volontà che è fissa in quella di Dio e non si allontana mai dall'ubbidire a lui.
Splende la 'ntelligenza de lo cielodel creator, più ch'a nostr'occhi il sole.
Ella intende '1 fattor su 'oltra 'l cielo,
il ciel volendo lui ubidir voleet consegue al primiero
dal giusto Dio beato a compimento:
così dar dovria 'l verola bella donna, in cui occhi risplende,
del suo gentil talento,
che mai da l'ubidir non si disprende.
Stanza sesta.
Se Iddio mi domanderà quando sarò avanti a lui se io, amando, ho amato una donna vera con vano amore mentre Iddio solo deve essere amato, io gli risponderò che quella che io ho amato era la Sapienza santa, divina Intelligenza (angelo), e apparteneva al regno divino.
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