che qual amante a lui vuol star fedele,
s'avesse il cor crudele,
si vole inver di lui umilïare.
Vedete, amanti com'egli è umilee di gentile e d'alter baronaggio
ed ha 'l cor saggio in fina conoscenza!
Ché me veggendo sì venuto a vile,
si mosse il signorile com' messaggio,
fé riparaggio a la mia cordoglienzae racquistò 'l mio cor ch'era in perdenza,
da quella che rn'avea tanto sdegnato:
poi che gliel'ebbe dato,
m'ha poi sempre degnato salutare(369).
Gianni Alfani, venuto in rapporto a Venezia con un gruppo settario affine a quello che ha lasciato a Firenze, fa conoscere al nuovo gruppo la sua fedeltà alla setta fiorentina affermando che essa ha le stesse «bellezze» di quella di Venezia e si adorna degli stessi «dolci desiri» che tiene negli occhi quella di Venezia. Infine chiede alle donne, agli «adepti» di essere aiutato e confortato.
De la mia donna vo' cantar con vui,
madonna da Vinegia,
però ch'ella si fregiad'ogni adorna bellezza che vo' avete.
La prima volta che io la guardai,
volsemi gli ochi suisì pien d'amor che mi preser nel core
l'anima isbigottita, sì che mainon ragionò d'altrui,
come legger si può nel mio colore.
O lasso, quanto è suto il mio doloreposcia, pien di sospiri,
per li dolci desiriche nel volger degli occhi voi tenete!
Di costei si può dir ben che sia lumed'amor, tanto risplende
la sua bellezza addentro d'ogni parte;
ché la Danubia, che è così gran fiume,
e 'l monte che si fendepassai e in me non ebbe tanta parte
ch'i' mi potessi difender, che Marte
cogli altri sei del cielo,
sotto 'l costei velo
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