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      XII. I pensieri segretinelle «Rime» di Dante
      1. Le «Rime» tradotte dal gergoIo non perderò tempo naturalmente a illustrare il contenuto simbolico delle canzoni del Convivio. Dante stesso lo ha già fatto quantunque non interamente. Non interamente, perché dopo aver detto che le sue canzoni hanno quattro sensi: letterale, allegorico, morale e anagogico, egli scrive: «Ragionerò prima la litterale sentenza e appresso di quella ragionerò la sua allegoria, cioè la nascosa veritade; e talvolta de li altri sensi toccherò incidentemente, come a luogo e tempo si converrà(525)». Ma il mio intento è già troppo vasto anche se si limita a mettere in luce una certa connessione di pensieri simbolici e iniziatici che si trova nelle Rime.
      Il Convivio è per confessione stessa di Dante scritto per la Donna Gentile; è glorificazione della scienza dei filosofi. Se la Donna Gentile in esso mostra tanti tratti di somiglianza con Beatrice da aver indotto in errore chi, come il Rossetti, ritenne si trattasse di una donna unica, sotto due nomi diversi, la cosa è comprensibile perché, lo abbiamo già detto, essa pure è come Beatrice, la Sapienza, ma è Sapienza razionale, quella della quale si parla tra filosofi e non la sapienza mistica della quale si parla tra iniziati. A me interessa giungere alla Divina Commedia per il cammino delle poesie liriche che sono raccolte sotto il titolo di Rime e le seguirò via via trattenendomi sulle principali secondo l'ordine della già citata edizione della Società Dantesca.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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